Per imparare a scrivere bisogna leggere molto? 2/2

leggere aiuta a scrivere meglio?

È vero che leggere è utile per imparare a scrivere meglio?

Ho provato a dare la mia risposta basata sull’esperienza di lettrice appassionata e copywriter.

In questo articolo ho spiegato perché leggere contribuisce a sviluppare una sensibilità particolare verso la buona scrittura e ad interiorizzarne regole, strutture, ritmo e musicalità.

Oggi ti racconto perché leggere aiuta a costruire meglio le storie che vuoi raccontare e a strutturare i tuoi argomenti in modo interessante. La lettura può diventare l’alleato potente per lo storytelling. Vediamo come trarne un vantaggio per la nostra scrittura.

Leggere rivela il potere straordinario delle storie narrate

Appartengo a quella categoria numerosa di lettori che si innamorano delle storie e dei loro personaggi e si immergono nella dimensione parallela del libro. Leggo prevalentemente narrativa e a volte mi capita di arrivare alla fine del libro e di sentire la mancanza dei suoi personaggi e delle sue atmosfere per giorni. Anche i saggi stimolano la mia curiosità e la voglia di continuare ad approfondire.

Spesso mi ritrovo a cercare online notizie collegate al libro, allo scrittore e al contesto, frequento forum di lettori e leggo recensioni. Se il libro mi è piaciuto molto, di solito sento il bisogno di rileggerne alcune parti. Mentre nella prima lettura l’attenzione allo sviluppo della vicenda prevale, una volta placata la curiosità amo rileggere con calma, per concentrarmi sulla bellezza del testo e assaporarla.

Mi interessa capire come la scrittura è al servizio della storia: sono proprio la struttura narrativa e le scelte linguistiche a creare la fascinazione che la storia esercita sul lettore. Ci sono scrittori che con il loro talente riescono a tenere alta la tensione su una trama che in sé non avrebbe nulla di speciale. Hai presente quei libri (e quei film) in cui non succede niente a livello di azione ma ti conquistano? O quando ti consigliano un libro dicendo “la storia così può sembrarti banale ma è come è scritto a renderlo speciale”.

Leggere insegna che una storia si può scomporre e proporre in tanti modi

Sempre sul potere di una storia ben narrata, oltre alla trama c’è un mondo. Le scelte di chi racconta qualcosa (un romanzo, un racconto, le tesi di un saggio, un reportage giornalistico) sono tantissime. Per esempio il tipo di narratore, il suo punto di vista, la narrazione lineare o spezzata dai flashback e dai salti temporanei che mischiano le carte, le descrizioni accurate o i ritratti sintetici con pochi aggettivi pregnanti, i dialoghi serrati o i flussi di coscienza, la scelta di esprimere tutto o suggerire, lasciando dei non detti.

Ogni volta che scriviamo, il lavoro di pianificazione è fondamentale e spiana la strada per la fase di scrittura vera e propria.

Anche se io scrivo testi professionali, pubblicitari e per il marketing, la letteratura è una grande fonte di insegnamento per pormi di fronte a ogni storia che devo raccontare facendomi tante domande.

So che le opzioni in campo sono tante e con le mie scelte ho il potere di dare una direzione precisa al testo per renderlo interessante e utile.

Mi sono accorta che da tempo ho abbandonato i corsi e i manuali di scrittura creativa: leggere mi dà materiale di qualità con cui confrontarmi, capire le potenzialità che posso usare nella scrittura e i miei limiti. La letteratura mi ha fatto capire che non occorre fare voli pindarici e che per dire qualcosa spesso l’essenzialità, che nasce da un grande lavoro di revisioni e limature, è la scelta vincente. Questo è un insegnamento utile a tutti per evitare la tentazione di strafare davanti a una pagina bianca, per dimostrare di essere creativi, originali, formali. Spesso la semplicità è una melodia pulita e perfetta.

Imparare a scrivere testi più potenti e interessanti

La prossima volta che leggi un brano che ti cattura, ti commuove o ti suscita reazioni forti, prova a rileggerlo per capire dove sta la sua forza: nelle parole, nel ritmo, nel tipo di struttura narrativa, nel ruolo del narratore, o in un mix di tanti elementi?

Riflettere su queste cose ti farà capire che anche tu quando scrivi hai il potere di scegliere come raccontare la tua storia. In una semplice mail o in una didascalia per Instagram puoi movimentare la tua narrazione per evitare l’effetto “piattume soporifero”. Come abbiamo visto prima, dalla tua parte hai tanti tasti: narrazione cronologica, salti temporali o anticipazioni per creare suspence, parole ad alto contenuto emotivo o un linguaggio più informativo, ritmo brioso, veloce, ironico o più suadente, dolce e lento. Puoi rivolgerti direttamente al lettore o mantenere un tono generale.

Se prima di metterti al lavoro considererai questi aspetti, ti assicuro che eviterai di bloccarti per l’indecisione e di arrivare a fine lavoro con un risultato che non ti soddisfa.

Se hai voglia di condividere nei commenti le tue considerazioni sul rapporto lettura-scrittura sarò felice di confrontarmi con te. 

Se vuoi qualche esempio di letture illuminanti per chi è interessato migliorare la propria scrittura, leggi questo articolo:

Leggere testi illuminanti per migliorare la propria scrittura – Alice Munro

 

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